17 apr 2013

INTERVISTA AD HERMANUBIS

Jean-Marie d'Aquino-Vallois discende dalla Antica Casata Napoletana dei Principi di Caramanico (un Suo Antenato, Luigi d'Aquino, cugino e discepolo del Principe di Sansevero, fu il misterioso Althotas,Maestro di Cagliostro) e dalla Casata dei Vallois, gli Antichi Re di Francia.
Cominciò il Suo percorso Iniziatico giovanissimo e conobbe molti Grandi Maestri della Tradizione Occidentale Ermetica e Rosicruciana. Originario dell'Italia vive da molti anni in Francia: il Suo Nome Iniziatico è Hermanubis; a tale nome faremo riferimento durante questa intervista.


M: Maestro Hermanubis, come iniziò il Suo percorso Spirituale?

H: Era da poco finita la II Guerra Mondiale e la mia città natale, Napoli, sembrava diventata una vera anticamera dell'inferno. Lo scrittore Curzio Malaparte nel romanzo "La Pelle" ha descritto perfettamente tale scenario apocalittico. Io avevo 18 anni e nutrivo un grande amore per l'Oriente,in particolar modo per la Filosofia Vedanta e per lo Yoga Tantrico: avevo letto avidamente le Opere di Arthur Avalon e gli scritti di Patanjali,oltre che i libri di Guenon e di Evola. Una sera un amico mi invitò ad una conferenza organizzata dalla Accademia Kremmerziana di Napoli, il cui Preside era allora Vincenzo Manzi. Rimasi piuttosto deluso da quanto ascoltai ma conobbi un personaggio che mi colpì molto: si chiamava Eduardo Petriccione. Don Eduardo abitava a Pozzuoli e mi recai a trovarlo più volte: mi imprestò alcuni testi di alchimia allora difficilmente reperibili di Lullo, Bernardo Trevisano,Flamel, Cesare della Riviera,Basilio Valentino. Mi appassionai moltissimo alla "Ars Regia" ,bombardandolo di domande alle quali Egli mi rispondeva sempre in modo semplice e coinciso. Un giorno mi telefonò a casa dicendomi di recarmi da lui il pomeriggio del giorno dopo in quanto sarebbe andato a trovarlo una Personalità che Egli voleva presentarmi: fu così che incontrai il Mio Mastro, Don Vincenzo Gigante.


M: Si è sempre saputo molto poco di Lui. Può fornirci qualche notizia?

H: Don Vincenzo quando lo conobbi aveva già quasi 70 anni. Era stato Discepolo di Giustiniano Lebano, il Capo dell'Ordine Egizio: aveva conosciuto Pasquale De Servis,Carlo Barnaba Galleani,Crescenzo Asciaone, Giuseppe Gallone di Nociglia,Pasquale del Pezzo,Leone Caetani,gli Antichi Maestri"Egizi" del Sinedrio Napoletano,inoltre aveva anche conosciuto bene Steiner,Guenon,Evola,Reghini,Armentano,Kremmerz. Aveva un carattere molto schivo, era un po'un napoletano atipico,poco propenso a condurre vita di società, molto poco incline al cosidetto"Associazionismo Esoterico". Era un autentico Ermetista che operava nel silenzio e nascosto al mondo. Si trovò a dover gestire,dopo un breve interregno, il Deposito Iniziatico dell'Ordine Egizio a causa della morte di Leone Caetani, che Lebano aveva designato,nel 1910 come Suo successore. Eduardo Petriccione mi raccontò che Caetani disse a don Vincenzo che Lui era stato scelto perchè Gigante era troppo giovane ma Gli profetizzò una vita lunghissima dicendogli"Tu sarai il Mio successore alla guida dell'Ordine Egizio": Ci azzeccò perchè Don Vincenzo morì a ben 92 anni nel 1968! Eduardo Petriccione ne divenne Discepolo alla morte del padre Gaetano vecchio amico di Don Gigante e Discepolo diretto del Grande Izar,alias Pasquale de Servis. Il Mio Maestro ereditò la guida dell'Ordine nel momento peggiore: il Fascismo aveva costretto,a causa delle leggi sulle società segrete, all'esilio molti Personaggi di grande spessore Iniziatico,tra cui Caetani ed Armentano; le poche Logge Egizie del Mizraim,collegate direttamente all'Ordine (Ordo Aegypti seu Mizraim, fondato da De Sangro) sopravvissute in clandestinità erano composte da Fratelli molto anziani , stanchi e demotivati, in più le Accademie Kremmerziane e le Logge Massoniche del Grande Oriente d'Italia e di Piazza del Gesù (le maggiori Obbedienze Massoniche d'Italia) e le Logge Martiniste rimaste attive avevano perduto qualsiasi collegamento,ammesso che lo avessero mai avuto) con gli Insegnamenti dell'Ordine Egizio: contemporaneamente però, ognuno di tali Soggetti ne rivendicava la discendenza, insomma un vero caos! Sta di fatto che il Mio Maestro mi raccomandò di stare lontano da quelli ambienti e così io feci.

M: Come avvenne l'incontro tra Gigante e Lebano e quindi tra il Suo Maestro e l'Ordine Egizio?

H: Tramite l'Avvocato Giuseppe Cuccurullo,discepolo e genero di Giustiniano Lebano. Il Mio Maestro divenne amico di Cuccurullo di cui il Fratello di Gigante aveva sposato una cugina. Fu Cuccurullo a parlargli degli Antichi Misteri Egizi ed a presentarlo a Lebano che lo iniziò all'Ordine e,pochi anni dopo lo chiamò a far parte del Sommo Sinedrio, sorta di governo dell'Ordine,di cui facevano parte,oltre a Lebano e Cuccurulo, Pasquale De Servis ,conosciuto come Izar Bn Escur, Carlo Barnaba Galleani, Crescenzio Asciaone, Antonio De Vincentis,Giuseppe Gallone di Nociglia,Pasquale del Pezzo di Campodisola,sindaco di Napoli, Mario Tamburro, Vincenzo Tramonte e Leone Caetani che era di pochi anni più vecchio del Mio Maestro e che successe a Lebano alla guida dell'Ordine nel 1910.

M: Per quanto le è possibile dirci,in cosa consistevano gli insegnamenti dell'Ordine Egizio?

H: Intanto preciso che il nome esatto dell'Ordine era,ed è ANTIQUUS ORDO AEGYPTI. Tale nome fu ideato da Don Raimondo de Sangro,Principe di Sansevero il quale ricevette dal Suo Maestro,il medico pesarese Fulvio Gherli, professore alla facoltà di medicina di Napoli e medico personale della famiglia De Sangro, il Deposito Iniziatico di un Ordine antichissimo,denominato AEGYPTO AETERNO. Le origini di tale Ordine si perdono nella notte dei tempi: di Esso fecero parte Pitagora,Plotino,Boezio, Lullo, Gemisto Pletone,Bessarione,Bruno,Campanella,Mayer,Fludd. Dee ed è da Esso che originò la FAMA FRATERNITATIS ROSAE+CRUCIS,il Cui Capo,alla fine del XVII secolo era l'Alchimista Federico Gualdi,Maestro di Francesco Maria Santinelli che fu a Sua volta Maestro del Gherli. Il Principe di Sansevero decise di inserire,come cerchio interno,il Deposito Iniziatico Egizio in un Ordine Massonico che Egli denominò MIZRAIM. In pratica venivano praticati i 33 Gradi Scozzesi dai Membri di questo Ordine Massonico e successivamente essi venivano ricevuti ai Gradi “Egizi” che culminavano con la c.d. “SCALA DI NAPOLI” o ARCANA-ARCANORUM ( 87,88,89,90 Grado del Mizraim). Tali ultimi Gradi consistevano nella rivelazione agli Iniziandi,dgli antichi segreti,impartiti nei Templi Egizi, relativi all'ottenimento della “APOTEOSIS” o “OSIRIFICAZIONE” ovvero la creazione del c.d. “CORPO DI GLORIA” o “CORPO DI LUCE”,chiave dell'immortalità. Tali Operazioni corrispondono alle 4 Opere Alchemiche :NIGREDO(87 Grado), ALBEDO(88 Grado) RUBEDO (89 Grado) AUREDO (90 GRADO). Solo pochissimi però giungevano al completamento dell'Opera.

M: Perchè “Massonizzare” un tale Deposito Iniziatico?

H: Bisogna tenere conto di cosa era la Massoneria ai tempi di Don Raimondo: Essa era realmente una Associazione Iniziatica ed Esoterica e non la burletta attuale,non molto lontana da quella parodia interpretata dall'attore italiano Alberto Sordi nel film “Un borghese piccolo piccolo”: a quei tempi giungere al 33 Grado del Rito Scozzese voleva dire possedere realmente conoscenze spirituali elevatissime. De Sangro dunque, che era il Gran Maestro del Grande Oriente di Napoli ed il Maestro Venerabile della Loggia “La Perfetta Unione” pensò di utilizzare la Massoneria come “setaccio” attraverso cui selezionare i futuri Membri dell'Ordine Egizio e la cosa andò a buon fine: i miei antenati Luigi e Paolo d'Aquino, il barone Tschoudy,autore del “Catechimo della Stella Fiammeggiante” e lo stesso Conte di Cagliostro giunsero all' A.O. E. tramite questa selezione. Anche i successori di Don Raimondo si attennero a tale regola,il Mio Maestro compreso.

M: Ma allora perchè esistono diverse Obbedienze Massoniche che possiedono il nome di “Memphis” e Misraim?
Sono in qualche modo collegate con l'Antiquus Ordo Aegypti?

H: Assolutamente no. Nel 1882 il Rito di Memphis e quello di Misraim si fusero dando vita al Rito di Memphis e Misraim. Il Misraim (E non MIZRAIM) che partecipò a tale “fusione” era quello fondato in Francia dai Fratelli Bedarride,il cui padre Gad,ufficiale napoleonico, aveva ricevuto i Gradi degli Arcana-Arcanorum da Nicola Palomba, Membro dell'A.O.E. La prova provata che i Fratelli Bedarride nulla ricevettero dal padre se non pezzi di carta, sta nel fatto che se si vedono i Rituali di ciò che essi definivano”Arcana-Arcanorum” si osservano confusi refusi cabalistici che nulla hanno in comune con i Rituali dei Gradi ideati da De Sangro! Rimando al celebre studioso massonico Ragon relativamente alla dimostrazione della scarsa serietà ed alla approssimazione dei tre fratelli Bedarride! In ogni caso il Capo dell'A.O.E. E del Regime di Mizraim (o Grande Oriente Egizio di Napoli) all'epoca della fusione era Don Giustiniano Lebano che,ovviamente,ben si guardò da aderire a questa iniziativa. Se Lei osserva i vari brevetti,patenti,diplomi degli attuali Riti Massonici Egizi vedrà che,relativamente al Misraim essi fanno sempre riferimento a Venezia e mai a Napoli. Questo perchè a Venezia,all'epoca della fusione di cui abbiamo parlato, erano attive due Logge del Rito di Misraim che però avevano perso da molto tempo ogni collegamento con l'Oriente Napoletano ed erano dunque “all'obbedienza” del Misraim Francese,cioè di quel Rito Massonico fondato dai Fratelli Bedarride. Tenga anche conto che il mondo Massonico in generale e quello “Egizio” in particolare è oggi una vera babele e ancor di più,per quanto riguarda i Regimi “Memphis e Misraim” dopo la morte del mio amico Robert Ambelain,uomo di notevole spessore Iniziatico ed esoterico, il panorama è davvero caratterizzato dal più totale caos!

M: Torneremo su Ambelain quando parleremo del Suo percorso Martinista. Rispetto a Giuliano Kremmerz ed alle Accademie da Lui fondate quale era la posizione di Vincenzo Gigante? I seguaci di Kremmerz fanno riferimento ad un Ordine Egizio Osirideo o O.E.O. : c'era qualche rapporto tra tali Ordini?

H. Se mi addentrassi a fondo nell'argomento Kremmerz tra 10 ore saremmo ancora qui. Io per principio parlo solo di quanto conosco: ovviamente io Kremmerz non lo ho conosciuto visto che è morto quando ero un bambino. Ho però conosciuto molti esponenti del “millieur” Kremmerziano da Coraggia a Lombardi, da Del Guercio a De Cristo, da Tomasi a Manzi: mi creda a casa di Don Vincenzo arrivano con una certa frequenza vere e proprie “processioni” guidate da tali persone con richieste di “Arcani”,” Cifre”, “Glifi”,”Patenti” etc. Don Vincenzo, che era di carattere molto mite e scherzoso il più delle volte si limitava a sorridere e rispondeva:”Guagliò, io non saccio niente! Io nun c'er e se c'er durmivo!

M: Cosa pensava Gigante di Kremmerz e dei Suoi seguaci?

H.: Don Vincenzo aveva conosciuto molto bene Kremmerz. Diceva che era una bravissima persona ma molto ingenuo e un po'pasticcione. Mi spiegò che Kremmerz era il figlio naturale del Grande Izar e che aveva ricevuto alcune istruzioni preliminari dell'A.O.E. Del Quale però non entrò mai a far parte. Egli propose al Sinedrio Egizio,presieduto da Lebano una c.d. “Prammatica Fondamentale” che si riprometteva di creare dei “cerchi terapeutici”, poi divenuti Accademie Myriamiche, per la cura dei malati e dei bisognosi e per un primo “avviamento” diciamo così all'ermetismo. In pratica il Formisano (vero nome di Kremmerz) voleva portare “all'esterno” gli Insegnamenti Egizi: il tutto era condito da suggestioni proudoniane e mistiche e da una notevole dose di faccia tosta. Don Vincenzo era presente a quella proposta e mi raccontò che successe un autentico pandemonio: Leone Caetani era furibondo, Giuseppe Gallone e Pasquale del Pezzo anche. Izar era morto da poco e Lebano era molto legato a Lui: avevano condiviso il cammino Iniziatico, l'esilio da Napoli,gli ideali del Risorgimento. Lebano decise dunque di consentire a Kremmerz di avviare,a titolo sperimentale,quell'operazione e costituì un comitato di “Saggi”formato da Caetani,Del Pezzo e Galleani, che avrebbe dovuto “vigilare” sulle attività del Kremmerz e tale comitato venne denominato “Ordine Egizio Osirideo”; di lì a poco, a causa del dilagare della confusione e dei fraintendimenti causati, in massima parte, più da discepoli del Formisano,che dal Kremmerz stesso, i quali millantavano di essere in possesso di “Arcani”e “Riti Egizi” vari, come gli innumerevoli libri di storia dell'ermetismo kremmerziano ci attestano, L'A.O.E. Si dissociò decisamente dalle iniziative di Kremmerz rompendo con Lui ogni rapporto: Formisano tentò un racvvicinamento in vario modo e insistette molto con il Mio Maestro perchè Egli rabbonisse Leone Caetani che nel 1910 era succedetuto a Lebano come Capo dell'Ordine a causa della morte di Don Giustiniano, ma non ci fu nulla da fare. Più tardi Kremmerz si rese conto dei Propri errori tanto è vero che prima di morire sciolse le Accademie e scrisse una lunga lettera a don Leone chiedendoGli perdono.

M: Dunque Gigante non aveva nessuna stima di Kremmerz o di qualche Suo discepol?

H: In realtà il Mio Maestro voleva molto bene al Barone Ricciardo Ricciardelli, alias Marco Daffi, che considerava “nu poc'pazzariello” ma che, aldilà di alcuni aspetti bizzarri della sua personalità, era un Ermetista serio e rigoroso e che era stato discepolo diretto del Kremmerz. Spesso Daffi si recava a visitarlo ed io stesso ebbi modo molte volte di intrattenermi con Lui ed imparai ad apprezzarlo ed a stimarlo.

M: Tuttavia Daffi millantava di essere in contatto con un “Ordine Egizio” residente in Canada,Paese dove Caetani si recò in esilio durante il Fascismo e dove morì nel 1935.

H: Questo però fu un espediente di Don Vincenzo mirante a “dirottare” l'attenzione dalla sua persona: del resto una parte di verità c'era dal momento che Don Vincenzo era il successore di Leone Caetani! Un Iniziato non nega mai la verità ma la cela! Comunque posso assicurare che Daffi ricevette dal Mio Maestro diversi insegnamenti ma non gli Arcani Supremi,ovvero gli Arcana-Arcanorum.

M: Secondo Lei gli insegnamenti impartiti nelle accademie Kremmerziane sono da rigettare in toto o è possibile trovare qualcosa di valido in quelli ambienti?

H:Non ho mai fatto parte di alcuna Accademia Kremmerziana,quindi non posso risponderle. Ho conosciuto alcuni Kremmerziani seri e preparati ma la maggior parte di loro segue percorsi piuttosto tortuosi e in alcuni casi anche aberranti: ho visto con i miei occhi,tramite appartenenti a quegli ambienti,poi divenuti miei discepoli, in cosa consistono per loro “operazioni”, “Coobazioni” e “separandi”: si tratta di follie degne del peggior Crowley ma può darsi che le Accademie da cui provenivano questi miei allievi fossero ambienti degenerati ed altrove si seguano pratiche più serie. Una cosa è certa: nulla di quanto Kremmerz poteva insegnare ha a che fare con il Deposito Egizio,semplicemente perchè Lui non lo possedeva! Però se si conosce a malapena l'alfabeto e ci viene regalato “Il giornalino di Gianburrasca” penseremo che sia un'opera immortale:poi andando avanti nella vita e nello studio e conoscendo Dante e Bazac capiremo che era solo un libro per ragazzi!

M: Alcune pratiche insegnate nelle Accademie Kremmerziane sono simili a quelle Martiniste. E'un caso?

H: No,non lo è in quanto Kremmerz, tramite De Servis, si era recato in Francia da Papus per essere da Lui iniziato ai Primi Tre Gradi Marinisti: Perciò i Rituali di purificazione lunare da Lui utilizzati sono tratti da Quelli praticati nel Grado Martinista di Associato Incognito e lo stesso loro rito giornaliero si basa sui Salmi Penitenziali Davidici che,come ogni Martinista sa, sono alla base del Rituale Giornaliero di Catena Martinista. La cosa a mio parere gravissima, è che Kremmerz spacciò tutto ciò come Suo,senza citarne,come sarebbe stato corretto,la fonte ed anche ciò destò l'irritazione di Lebano,Caetani e degli Altri Membri del Supremo Sinedrio Egizio di Napoli ma alla fine sarà Formisano a risponderne davanti agli Dei, spero per Lui che avesse le Sue buone ragioni per comportarsi così.
M: Ho notato che Lei spesso si riferisce ai Maestri dell'Ordine Egizio anteponendo al loro nome il “don”: come mai?
H:E' un usanza napoletana,importata dalla Spagna; come è noto Napoli è stata a lungo sotto la dominazione spagnola e gli Spagnoli antepongono il “don” al nome di Persone illustri e degne di riguardo. Il mio Carissimo Amico Scaligero mi prendeva sempre in giro per questo e mi chiamava,per scherzo”Don Giovanni” canticchiando anche l'aria della celebre opera di Mozart.


M: veniamo ad un argomento che certo interesserà molto i Nostri Lettori: come avvenne la Sua adesione al Martinismo?

H: Avevo ricevuto da Don Vincenzo,che gli aveva avuti da Lebano (tramite Papus) i gradi Martinisti. Nel 1953, alla morte di mio padre, mia madre che era Francese, si trasferì in Francia per assistere suo fratello vedovo e malato. Io mi laureai in ingegneria chimica e fui assunto da una grande azienda di Marsiglia per cui mi trasferì in Francia pochi anni dopo. Don Vincenzo mi consigliò di andare a conoscere Philippe Encausse, figlio di Papus,con il quale Egli era in stretti rapporti epistolari. Divenni molto amico di Philippe ed entrai a far parte,con il permesso di Gigante,dell'Ordine Martinista di Cui Papus II (Nome Iniziatico di Philippe Encausse) era a capo. Del resto,come Lei sa molto bene, la Pratica Rituaria Martinista è individuale ed io scoprri,inoltre,notevoli punti di contatto tra l'Operatività Martinista e Quella dell'Ordine Egizio, a cui del resto Philippe apparteneva.

M: Questa è una notizia sorprendente! Come avvenne l'ingresso di Papus II nell'A.O.E.

H: Philippe aveva molto sentito parlare dal Padre,da Chaboseau e da Marc Haven di Giustiniano Lebano e di Leone Caetani con cui un cugino di Philippe era in corrispondenza epistolare. Egli si recò a Vernon in Canada dove Don Leone abitava e fu accolto come un figlio data la vecchia amicizia tra Don Leone ed il Padre di Philippe: anche Don Leone aveva peraltro ricevuto i Gradi Martinisti da Papus. Colpito dalla intelligenza e dalla profonda spiritualità di Philippe, Caetani lo iniziò all'Ordine impartendogli Gli Insegnamenti degli Arcani Maggiori: quellli minori Papus II li aveva ricevuti da Marc Haven. Ovvio che Lui ne parlava con i soli”aventi titolo” ovvero con i Membri dell'A.O.E. Il viaggio di Philippe a Vernon nel 1933 mi fu comunque confermato da Sveva Caetani, figlia di Leone che ho avuto il piacer di incontrare in diverse occasioni e che peraltro spesso mi raccontò delle diverse “processioni”che i soliti “cacciatori di cifre” come Gigante li chiamava, avevano svolto a Vernon,dove Sveva viveva alo scopo di ricevere tracce di s “segreti sensazionali”, documenti o altro: tutto inutile perchè Lei, che dell'A.O.E. Sapeva poco o nulla,seguendo le disposizioni testamentarie del Padre,alla morte di Don Leone, avvenuta il 25 dicembre 1935, spedì tutti i vari documenti relativi all'Ordine a Pasquale del Pezzo che Caetani aveva nominato reggente!.

M: Lei che lo conobbe bene può dirci qualcosa di più su Philippe Encausse?

H: Era un uomo eccezionale,un autentico Mistico nel senso più elevato di tale termine: un Mistico,per indenderci come Bohme, Silesio,Saint-Martin e Maitre Philippe de Lion di Cui era il figlioccio (ne aveva cioè ricevuto il nome) pur non avendolo potuto conoscere essendo Maitre Philippe morto pochi mesi prima della Sua nascita: per questo fu definito “Discepolo Postulo”! Fu quel grande Maestro a rivelare a Papus che Gli sarebbe nato un figlio che sarebbe divenuto un grande Maestro, ma aggiunse:”Non lo crescremo né io né tu.” Infatti Gerard Encausse morì durante la I Guerra mondiale al fronte ove ricopriva l'incarico di maggiore medico quando Philippe era ancora bambino dunque furono Chaboseau ed Haven a prendersi cura dell'educazione di Philippe che inoltre divenne anche un valente medico e che fu il fondatore della attuale disciplina medica nota come “Medicina dello Sport”. Philippe nutriva una profonda venerazione per Maitre Philippe a cui si sentiva particolarmente vicino dal punto di vista spirituale. Era uno degli uomini più buoni che io abbia mai conosciuto ma anche serio,rigorso, preparatissimo in ogni ambito delle Scienze Esoteriche. Insomma un Vero Iniziato da Cui ho imparato moltissimo e della Cui amicizia fraterna sono grato agli Dei: considero un dono prezioso la mia ventennale frequentazione con Lui.

M: Lei ha conosciuto bene anche Ambelain: che giudizio ha di Lui?

H: Robert era un Grande Iniziato,ma forse sarei più preciso se dicessi che era un Grande Mago. Era anche Lui un uomo di grandissimo spessore e Gli sono grato per quanto mi ha dato,ad esempio i Gradi del Memphis di cui soprattutto i Primi Tre,più che i successivi 94,mi hanno veramente trasmesso delle emozioni spirituali impagabili. Putroppo Robert aveva un carattere ombroso,piuttosto sulfureo e talvolta era troppo suggestionato dal “Potere”e dal Suo Ruolo (Gran Jerofante Mondiale del Rito di Memphis e Misraim,Gran Maestro dei Cavalieri Eletti Cohen dell'Universo) il che lo portava in alcuni casi a concentrarsi sul non essenziale a dispetto dell'essenziale con conseguente distribuzione di “Gradi” e “Patenti” a personaggi di ben dubbio valore. Il fatto però che io non abbia più messo piede in una Loggia Massonica dopo la Sua morte la dice lunga sulla stima che avevo per Lui. Posso anche dire che è stato il più grande studioso ed interprete della Cabala che io abbia mai conosciuto.

M: Molti si proclamano successori di Ambelain nel Mondo Massonico “Egizio” Lei ha conosciuto qualcuno dei c.d. Suoi successori o discepoli?

H: Ho conosciuto Kloppel e Sylla,quest'ultimo era un nero ivoriano, Maestro Sufi,oltre che Massone, ed era un uomo di grande spessore. Ho conosciuto gli Italiani Caracciolo e Brunelli: il primo è un brav'uomo ma nulla di più,mentre il secondo, era certo uomo di grande preparazione culturale ma alquanto spregiudicato e portato a mescolare troppe cose assieme:Martinismo,Gnosi,Massoneria,Psicologia, Pitagorismo,Alchimia,un vero”fritto misto direi! Comunque ho evitato di frequentare qualunque Associazione Massonica negli ultimi 10 anni ed anche quando era vivo Ambelain, che mi aveva conferito il 95 Grado,era rarissimo che io mi recassi a qualche “Tornata” quando c'andavo evitavo sempre di intervenire: Audi Tacere Semper!

M: In effetti Lei non appare mai alla ribalta ed ha sempre avuto una posizione assi defilata: come mai?

H: Ho un carattere molto schivo e sono mite per natura. Non amo le polemiche,le discussioni sterili,i dibattiti sul sesso degli angeli. Il Mio Maestro mi ha insegnato ad operare nel silenzio e nella tranquillità e ho scelto di avere una vita silenziosa e tranquilla: tutto qua. La palma di “Iniziato cosmico” la lascio volentieri a chi la desidera,io sono solo un umile seguace di Ermete che con i propri enormi limiti umani ed i propri macroscopici difetti ha cercato soltanto di seguire gli Insegnamenti del Proprio Venerato Maestro.

M: Dopo il Suo trasferimento in Francia continuò a frequentare assiduamente Gigante?

H: Certamente! Andavo a trovarlo a cadenze regolari,ogni 3-4 mesi al massimo a Frattamaggiore dove viveva.
Un paio di volte venne Lui da me in Francia per le vacanze estive ed in una di queste occasioni rimase da me per 2 mesi interi. Inoltre ci scrivevamo spesso,oppure gli telefonavo,soprattutto quando dovevo,per lavoro, soggiornare lunghi periodi all'estero,specie nel Nord-Africa o in Medio-Oriente. Il nostro legame è stato sempre strettissimo fino alla Sua morte,avvenuta nel 1968. A partire da quella data gli sono succeduto come Capo dell'Ordine,incarico che ho cercato di assolvere nel migliore dei modi, sempre tenendo conto dei consigli e delle istruzioni che Egli ebbe modo di impartirmi negli oltre 20 del mio discepolato.

M: Si può conoscere qualcosa dell'attuale struttura e delle iniziative perseguite oggi dall'O.E.

H: Guardi,l'unica iniziativa è quella di formare adeguatamente, sul piano spirituale,individui che possiedano i necessari requisiti,Guenon avrebbe detto “qualificazioni”. Nell'Ordine non si entra prima dei 35-40 anni e Coloro che sono ammessi provengono tutti da significativi percorsi spirituali. La struttura del Nostro Ordine è rimasta immutata dai tempi di Don Raimondo ad oggi: al vertice abbiamo un Sinedrio Supremo,attualmente costituito da 7 persone compreso il sottoscritto; questa struttura si occupa del funzionamento dei Gradi inferiori all'87 e seleziona accuratamente Coloro che possono pervenire sino al 90,ovvero al compimento dell'Opera.

M: In cosa consiste il cammino nei diversi Gradi?

H: Come lei sa in ognuno dei 4 Gradi Martinisti,o nei Gradi degli Eletti Cohen dell'Universo,si sviluppano conoscenze e tecniche operative diverse via via più complesse e difficili: ciò avviene parimenti nell'A.O.E. Solo che tali Gradi sono molto più numerosi. Noi riproponiamo le stesse tecniche Iniziatiche che venivano utilizzate nei santuari Egizi e nei Misteri Ellenici. Ovviamente si tratta di un cammino molto lungo,difficile ed impegnativo,perchè “La Conoscenza gratis” come diceva Leone Caetani, non si può certo ottenere! Questa Nostra Via può essere quindi percorsa solo da persone molto motivate: ritengo che Tale Via sia una vera “summa” di tutto il Sapere Iniziatico dell'Occidente ma sarei presuntuoso e sciocco se la ritenessi l'UNICA VIA. Esistono altri cammini altrettanto validi e forse molto meno complessi che conducono alla Re-Integrazione dell'uomo nella Divinità che egli è in potenza.


M: Ad esempio?

H: Certamente ad esempio,la Via Martinista,se seguita in modo costante e fedele conduce all'obiettivo summenzionato. Stesso discorso possiamo fare per quanto concerne quelle tecniche meditative illustrate da Rudolf Steiner e magistralmente approfondite dal mio amico Scaligero: inoltre esistono molte Scuole Orientali notevolmente serie e rigorose, alcune confraternite Sufi, le scuole dei lignaggi monastici tibetani, alcune scuole di Yoga del lignaggio di Patanjali, offrono preziosi insegnamenti ai loro adepti. Io però sono occidentale,italiano,anzi,napoletano, perciò sono un figlio del mediterraneo e ritengo che la Scuola Egizia sia la più confacente alle Nostre Tradizioni ed al nostro modo di essere,ma naturalmente è una mia opinione della quale non voglio convincere nessuno: il proselitismo non è nelle Nostre corde; siamo sempre stati molto pochi e sempre lo saremo,almeno fino a che io sarò il Capo dell'Ordine.


M: Il Rito di Mizraim fu fondato da De Sangro come emanazione dell'O.E ed aveva una veste Massonica. Leggevo che questo Rito,mai unitosi con quello di Memphis,come Lei ci ha spiegato,fu messo in sonno da Caetani nel 1929: non avete intenzione di “risvegliarlo”.

H:Guardi, Noi ci teniamo ben lontani dalle varie Obbedienze Massoniche perchè riteniamo che oggigiorno ci sia molta confusione all'interno della L-M.”Egizia”,per cui al momento la mia risposta è:no. Tuttavia sarebbe giusto che il Mizraim,un giorno,tornasse lì da dove è venuto,cioè a Napoli,o perlomeno in Italia; ci penserà il mio successore,se lo riterrà opportuno.

M: Esiste già un Suo successore?

H: Bhè, vista la mia età credo che dire “già”, sia un po'comico. Comunque si,esiste ma neanche Lui lo sa: Noi abbiamo i nostri usi e le nostre procedure e sarebbero molto poco comprensibili ai profani del Nostro Ordine.

M: Leggevo ultimamente un articolo di uno studioso americano che affermava che il Deposito Iniziatico Egizio,contenuto negli Arcana-Arcanorum,viene trasmesso,per quanto concerne il Suo detentore,ovvero il Capo del Vostro Ordine,attraverso il sangue delle Tre Illustri Casate dei De Sangro, D'Aquino e Caetani: c'è qualcosa di vero in tutto cio'?

H: Si,c'è qualcosa di vero ma La prego di non farmi ulteriori domande in merito perchè mi vedrei costretto a non risponderle.

M: Prima sono stati citati Steiner e Scaligero di Cui Lei fu molto amico e le cui Opere Lei ha anche recensito e tradotto nelle edizioni francesi: cosa hanno hanno che fare tra loro Antroposofia e A.O.E.?

H: Intanto definire “Antroposofo” Massimo è piuttosto inesatto: Egli certo si rifece agli Insegnamenti di Steiner ma dalla Società Antroposofica fu fortemente osteggiato. Comunque il discorso è assai complesso e cercherò di semplificarlo. Steiner, come Lui stesso accenna nella Sua autobiografia,entrò a far parte del Rito di Mizraim, allora attivo anche in Germania. Si rese conto del grande valore Iniziatico di tale deposito e Lo percorse fino agli ultimi Gradi: quindi entrò a far parte dell'A.O.E. a cui venne Iniziato da Lebano; il Mio Maestro fu presente a questo evento e successivamente incontrò Steiner in diverse occasioni. Steiner accenna al grande valore del Deposito Iniziatico del Mizraim in alcune conferenze tenute a Berlino nel dicembre 1909(in italiano pubblicate con il titolo”NATURA E SCOPI DELLA MASSONERIA ed. Antroposofiche-Milano). Se poi gli antroposofi sono ignoranti e non leggono l'Opera di Colui che considerano il Loro Maestro,non è colpa mia! Qualche anno fa mi trovai a cena con un Signore,molto noto negli Ambienti antroposofici, il quale,ad un certo punto cominciò a tuonare contro la Massoneria: alla mia domanda se egli fosse a conoscenza che anche Steiner era Massone, rispose che si trattava di una diceria non confermabile. Ovviamente gli citai pagina e riga della autobiografia di Steiner più le conferenze che ho citato: mi auguro che sia andato a leggerle! Del resto Steiner fondò la Società Antroposofica come associazione “esterna”e la Sua azione “interna” si attuava in quella cerchia Iniziatica che Egli denominò “Mystica Aeterna”e nella quale fu coadiuvato dal Suo discepolo Alexander von Bernus, forse il più grande alchimista del XX secolo. Lo stesso Gigante partecipò a queste attività,rimanendo in contatto con i membri della Mystica Aeterna dopo la morte di Steiner. Per quanto riguarda Scaligero le cose andarono così: Pio Filippani Ronconi,poi divenuto uno dei massimi orientalisti europei,che io avevo conosciuto a casa di Evola assieme a Placido Procesi,medico personale di Evola e poi,mi dispiace per lui, divenuto seguace di Kremmerz ed a Francesco Mazzi,fondatore del gruppo italiano neo-pagano dei Dioscuri,iniziò a collaborare con l'Università di Napoli. Io lo presentai a Don Vincenzo il quale aveva conosciuto bene Colazza,discepolo di Steiner e Maestro di Filippani; l'incontro con Colazza avvenne in occasione della consegna ad Evola,da parte di Don Vincenzo, dello scritto a firma “Ekatlo(s) fattogli pervenire da Caetani e pubblicato dalla Rivista Krur; i Due vollero conoscersi in quanto,malauguratamente, nelle occasioni in cui Gigante aveva incontrato Steiner per un motivo o per l' altro Colazza,che di Steiner era il Discepolo prediletto,era assente. Durante il colloquio con Filippani Gigante si informò se il gruppo romano diretto da Colazza, dopo la morte di Questi,fosse ancora attivo e Filippani Gli spiegò che la direzione di tale gruppo era stata assunta da Scaligero. Il Mio Maestro espresse il desiderio di conoscerlo e Pio organizzò l'incontro, al quale partecipai anch'io. Fin da subito ci fu una forte sintonia tra Gigante e Scaligero il Quale,peraltro,conosceva molto bene le vicende dell'A.O.E. avendo,prima della guerra, frequentato a Roma il dottor Giovanni Bonabitacola,uno dei pochi Kremmerziani seri in circolazione. Iniziò tra Noi un profondo rapporto spirituale ed una affettuosa amicizia che proseguì fino alla morte di Massimo, avvenuta nel gennaio del 1980. Come Steiner anche Scaligero tenne la bocca chiusa sui Suoi rapporti con L'Ordine: del resto,avendo io conosciuto diversi Suoi Discepoli non me ne meraviglio affatto. Tuttavia Egli indirizzò a me poche e selezionate persone e ho il piacere di dire che queste persone, a tempo debito, entrarono tutte a far parte dell'Ordine e ne fanno parte tutt'ora tranne due che sono passate a miglior vita. Scaligero è stato un Grandissimo Maestro ed ha donato all'umanità grandi tesori di conoscenza,come del resto ha fatto Steiner. Credo però che la grandezza del Mio Amico Massimo non sia stata adeguatamente compresa anche a causa dello scempio fatto del Suo Insegnamento da alcuni Suoi congiunti e discepoli romani: comunque le Sue Opere parlano per Lui e sono onorato di aver contribuito a farlo conoscere in Francia.

M: Il Gran Maestro dell'Ordine Martinista Napolitano, Caliel, si definisce Discepolo di Gigante: è vero?

H: Certamente si ma UNICAMENTE per ciò che concerne il Martinismo avendolo Don Vincenzo iniziato a tali Gradi. Va però precisato che Gigante,che dell'ordine Egizio con Luigi (Petriccione,alias Caliel) non aveva mai neppure parlato, gli negò il permesso di dar vita ad un'Ordine Martinista autonomo ponendolo all'Obbedienza dell'Ordine Martinista diretto da Eduardo Petriccione. Morto Don Vincenzo e morto Eduardo, Luigi proclamò di essere il figlio naturale di Quest'ultimo,cosa di cui io non ero minimamente a conoscenza e si che di Eduardo ero molto amico ma può darsi che per la Sua riservatezza Egli non mi rivelasse mai tale particolare: preciso però che Petriccione è un cognome molto diffuso in Campania e che comunque le successive iniziative di Luigi di dar vita assieme a Bezzi e Brunelli ad Un Ordine ove massoneria,gnosi. martinismo,ermetismo-kremmerziano,pitagorismo, psicosintesi, vengono disinvoltamente mescolati assieme come in una sorta di macedonia, mi trovano totalmente in dissenso tanto è vero che ho sempre rifiutato di incontrare Lui e Brunelli e mi sono tenuto ben lontano da qualunque loro iniziativa. Peccato perchè era un uomo intelligente e di buon carattere,generoso ed altruista: io credo che sia stato Brunelli a metterlo sulla cattiva strada in quanto Luigi ne subiva molto il fascino,comunque ognuno è responsabile di quello che fa.

M: un'ultima domanda Maestro Hermanubis: pensa che sia possibile,in un futuro,arrivare ad una riunificazione delle diverse Famiglie Martiniste?

H: Lo escludo categoricamente. Intanto dovrebbe nascere una Personalità del calibro di Philippe Encausse ed io all'orizzonte non la intravedo. Inoltre in questi ultimi anni si sono moltiplicati gli Ordini Martinisti,in modo impressionante e quasi sempre per le ambizioni personali di questo o di quel Fratello. Io del resto non capisco il perchè di tutto ciò visto che la Tradizione Martinista è UNA e che alla fine tutti seguono le medesime Rituarie! Tizio si definisce “Martinezista”, Caio si proclama “Martinista” ma se sono Superiori Incogniti faranno il medesimo Rito di Solstizio! Comunque per me il Martinismo è da considerarsi come un cammino individuale e solitario,non a caso la maschera ed il mantello sono gli emblemi martinisti per eccellenza,dunque non vedo perchè si debba insistere a voler far stare assieme persone che vogliono rimanere separate.

M: La ringraziamo molto Maestro per questa intervista: speriamo che Lei rimanga ancora molto tra noi!

H: Rimarrò fino a quando Gli Dei hanno disposto che io rimanga ma continuerò ad amare i Miei fratelli e Sorelle ed a rimanere accanto a Loro anche quando lascerò questo mondo. Non mi ringrazi: è stato un piacere parlare con Lei.

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